Panino il gattino fortunato
- CuoriDiZampa
- 31 mag 2019
- Tempo di lettura: 5 min
Aggiornamento: 2 giu 2019
Oggi vi raccontiamo o meglio Tiziana vi racconta la sua storia e quella di Pan detto Panino... Uno splendido e forte micio... Guerriero ma dolce e buono... Ecco cosa scrive Tiziana...
"Era la sera del 18 luglio 2015. Mi trovavo a Roccaforte Mondovì, in vacanza nella casa di mia madre. Ad un tratto e nonostante la televisione fosse accesa, le mie orecchie captarono un miagolio.. Sapete come sono le orecchie da gattara, sono bioniche, sensibilissime ai miagolii, li percepiscono a distanza.. Spensi la tv, e tirai su la tapparella. Accanto al giardino di mia madre c’era un campo coltivato a patate e, un piccolo pezzetto, e subito accanto una piazzetta per sosta camper, confinate con una statale. La piazzetta su tre lati era circondata da muretto, non molto alto, ma un bello scalino da fare. Nel centro della pizza vidi un pelosetto che miagolava fortissimo, disperato… Senza pensarci e benchè in pigiama scesi di sotto, attraversai il campo, scavalcai il muretto e fui nella piazzetta. Il piccolino si era nascosto sotto una siepe e mi fissava, era piccino davvero, forse un 40 gg ma non di piu’..si fece coraggio e zampetto’ verso di me, all’ultimo ricordo che fu titubante ma probabilmente la disperazione era tale che si disse “ meglio lei che star qui solo”. Mentre si avvicinava notai che trascinava a terra la zampetta anteriore sx, e che la parte finale della stessa aveva un bruto taglio (ma non piu’ sanguinante). Lo presi subito in mano e me o misi accanto al petto, lui parve tranquillizzarsi. In casa gli diedi della pappa che letteralmente divorò, sentii, nonostante l’ora tarda, un veterinario che mi tranquillizzo’ sulla ferita, perchè ormai “chiusa”, taglio profondo ma ormai non piu’ sanguinante, pareva poi taglio da contatto con qualcosa che piano piano lo avesse ferito, tipo una corda, o una rete, non una ferita da lama. Comunque il piccino era affamato da matti, era così piccino che non riusciva ancora a entrare da solo nella lettiera, così lo misi dentro io e lui lì espletò le sue cosine, poi lo ripresi e me lo misi nel lettone, tra un cuscino e l’altro per evitare di schiacciarlo. Si addormentò profondamente, stanchissimo e forse dopo tanto tempo con la pancia piena e al caldo. Lo chiamai Pan come il dio dei boschi ma era così piccino che divenne “piccolo Pan” ossia “Panino”, ancora oggi è Panino per tutti Il giorno dopo veterinario. Lo trovò’ bene tutto sommato, fece i trattamenti base, anche un po’ di collirio per l’occhietto, ma mi disse che la zampa era insensibile e quindi avrebbe dovuto essere amputata nei mesi seguenti, quando fosse stato piu’ grandicello. Tornai poi nella mia cittò e andai dal mio veterinario abituale, la quale dopo attenta visita rilevo’ che la parte finale della zampa era certamente insensibile e non recuperabile, ma la spalla pareva dare segnali di attività, pareva rispondere. Pertanto mi consiglio’ di fargli fare dei semplici esercizio, sfruttando il gioco, in modo da fargli muovere questo muscolo. Bene, in un mese, con giochi e un po' di movimento, Panino recuperò benissimo la mobilità della spalla. Quindi non si rese necessario amputare nulla, facendo lui solo vita di appartamento infatti non ha mai avuto modo di procurarsi ferite in questa parte di zampa. Anzi Panino ora saltella veloce come il vento su tre zampe, ed è un gran figone di gatto. Ancora oggi mi chiedo come sia arrivato su quell'area sosta, visto che lui non non riusciva a salire gli scalini, e la piazza aveva su tre lati dei muretti, mentre l'unico altro accesso era una strada trafficata che dubito avrebbe potuto attraversare restando incolume visto che camminava a fatica. Inoltre quella sera non avevo visto nessun camper in sosta.. il mio sospetto è che il gattino fosse di qualcuno che vistolo ferito se se sia sbarazzato.. A suo tempo per ogni evenienza avevo messo vari volantini in zona, ma non sono mai stata contattata da nessuno Ancora oggi quando me lo vedo lì, bello, felice, sereno, mi chiedo che cosa avrebbe potuto accadergli se solo non lo avessi sentito, o se non fossi stata a casa.. lui non avrebbe mai superato la notte, così piccolo, da solo, ferito. E mi ritengo molto fortunata ad averlo con me, Panino è un gatto fantastico."
Cosi piccino ma così forte e coraggioso, così temerario ma così dolce... Con tanta voglia di vivere ed essere felice... Non possiamo che augurare a panino e Tiziana una lunga e felice vita insieme ❤️ Abbiamo posto qualche domanda a Tiziana... Qui sotto troverete l'intervista:
<<quando hai trovato Pan e hai scoperto della sua zampina non hai avuto paura di adottare un micio con una piccola disabilità?>> "naturalmente ho subito visto il problema del piccolino. Ma ho anche subito percepito che lui si affidava a me, ilnostro primo contatto fisico (lui nella mia mano) ha sancito la nostra unione. No, non ci ho pensato un secondo di piu'. Io credo poi che tutto ci accada per una ragione, se lui era finito sullamia strada, significava che dovevamo stare insieme."
<<secondo te ci va esperienza per crescere un micio con questi problemi? O anche quando si adotta un micio disabile può farlo chiunque? >> "Credo che dipenda dal tipo di disabilità. Quella di Panino è tutto sommato nulla in confronto ad animali che per esempio non riescono a fare i loro bisogni da soli, o che sono completamente inabili a camminare. Per alcune disabilità credo serva un minimo di esperienza, per lo meno esperienza con i gatti. Poi tutto si puo' imparare se si desidera davvero."
<<di qualcosa a chi deve scegliere se adottare un gatto in difficoltà>> "I gatti (o i cani) con disabilità non devono spaventare (io ho anche un gatto sordo e cerebellare per esempio), occorre a volte un po' piu' di accortezza. Per esempio Panino non puo' uscire all'aperto, o meglio è rischioso, andrebbe controllato. E così il gattino sordo, che rischierebbe moltissimo. In comoenso gli animali con disabilità sono particolarmente sensibili (Panino per esempio l'anno successivo "adotto'" un cucciolo randagio, facendogli da mammo, si faceva ciucciare il pelo, con una tenerezza incredibile). Sono anche piu' attaccati al loro umano, si rendono conto dell'aiuto che viene dato loro e hanno una riconoscenza speciale."
I gatti (o i cani) con disabilità non devono spaventare (io ho anche un gatto sordo e cerebellare per esempio), occorre a volte un po' piu' di accortezza. Per esempio Panino non puo' uscire all'aperto, o meglio è rischioso, andrebbe controllato. E così il gattino sordo, che rischierebbe moltissimo. In comoenso gli animali con disabilità sono particolarmente sensibili (Panino per esempio l'anno successivo "adotto'" un cucciolo randagio, facendogli da mammo, si faceva ciucciare il pelo, con una tenerezza incredibile). Sono anche piu' attaccati al loro umano, si rendono conto dell'aiuto che viene dato loro e hanno una riconoscenza speciale."

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